NOSSO LAR

TITOLO: NOSSO LAR

GENERE: FANTASTICO/DRAMMATICO

RATING:  * * * +

TRAMA:

André Luiz è un medico rispettato che vive in una bella villa con la sua famiglia composta dalla moglie e tre figli. Una esistenza che pare tranquilla come tante altre, ma la verità che si nasconde nel profondo del nostro inconscio è un’altra. André lo scopre drammaticamente quando, a causa di una malattia, muore durante l’intervento chirurgico. La sua coscienza si trova improvvisamente catapultata in un mondo oscuro, spaventoso, popolato da milioni di anime come la sua che vagano in balia di passioni, dolori e tormenti. E’ la quarta dimensione. La mente è sconvolta e smarrita. Niente di ciò che conosceva gli è di aiuto. Una delle cose che più lo stupisce è rendersi conto che benché sia morto continui a provare fame, sete, freddo ed altre sensazioni fisiche come se fosse vivo! In quel luogo convivono sia carnefici che vittime, tutti insieme e ancora preda di passioni umane come  invidia, rabbia, egoismo, attaccamento, gelosia. Una condizione terrificante senza tempo e senza luce che rasenta la follia, in attesa che arrivi il momento, quando gli esseri di luce della quinta dimensione  gli tenderanno la mano per iniziare un percorso spirituale inimmaginabile…

(Regia: Wagner de Assis – anno 2010)

COMMENTO:

Cosa c’è dopo la morte? Qual è il senso dell’esistenza terrena?

l film è basato sull’omonima opera scritta dal medium Chico Xavier  sotto l’influenza dello spirito André Luiz. La medium Heigorinha Cunha, nei suoi asseriti viaggi fuori dal corpo (sdoppiamento o viaggio astrale) guidata dallo Spirito Lucius, nel marzo del 1979 realizzò disegni minuziosi della mappa della città “Nosso Lar”, così come dell’architettura degli edifici, dei ministeri e delle case. I suoi disegni vennero confermati e chiariti da Chico Xavier, che assicurò trattarsi realmente di “Nosso Lar”.

Delicato, profondo, consolatorio, invita tutti alla riflessione profonda e alla ricerca spirituale, con echi interiori che accompagnano per giorni e giorni.

“La vita non finisce e la morte è un gioco oscuro di illusioni. Chiudere gli occhi del corpo, non determina i nostri destini. Bisogna navigare nel proprio dramma o nella propria commedia, fino a che non avremo attraversato tutte le vie dell’evoluzione spirituale. Solo così incontreremo le acque dell’Oceano Divino. Un’esistenza è un Atto, un Corpo è una Veste. Un secolo è un giorno e la morte… la morte è un soffio rinnovatore.”

Non cercate emozioni, non ne troverete, e a ragion veduta. Sono le emozioni a trasportarci da un livello energetico ad un altro. La storia assomiglia più ad una favola ma… chissà…

Mi viene in mente una poesia orientale:

Il pellegrino,

il pellegrinaggio e il cammino:

Nient’altro che me

Verso me stesso.

Buon viaggio.

VOTO: 8